I Magiari


Mi sono resa conto che le persone con le quali ho avuto modo di interagire in questi anni, pur apprezzando il mio popolo per “quei” determinati aspetti “turistici” che ben sappiamo :-), poco conoscono a proposito delle varie etnie che lo compongono. Vorrei darne qualche cenno in questo blog.

Perche’ lo faccio? Semplice: perche’ mi sento parte della mia gente. Sia la mia esteriorita’ che la mia interiorita’ sono il prodotto di una mescolanza nella quale convivono elementi di etnie e culture diverse alle quali sono legata in una sorta di “non discriminazione” per alcuna di esse.

Oggi vorrei scrivere dei Magiari. Ovviamente ne scrivero’ citando cio’ che’ contenuto nelle pagine di Wikipedia QUI e QUI (perche’ sforzarsi quando qualcun altro ha gia’ faticato per lo stesso motivo?).

“I Magiari sono un gruppo etnico e linguistico di origine ugrica, in questo senso il termine è sinonimo di Ungheresi.
I Magiari furono la principale delle sette tribù ungare che conquistarono l’attuale Ungheria nell’896 e da cui discendono gli attuali Ungheresi.
La parola “Ungherese” in italiano ha avuto in passato un significato più ampio perché era riferita a tutti gli abitanti del Regno d’Ungheria senza tenere conto della loro etnia (dato che non erano tutti Magiari), anche per l’influenza del termine latino natio hungarica che si riferiva alla nobiltà del Regno d’Ungheria (sempre senza considerarne l’etnia).
Nel 2001, in Ungheria vi erano circa 9.416.000 abitanti di origina magiara. I magiari sono stati il principale gruppo etnico ad aver vissuto nel territorio del Regno d’Ungheria durante il secondo millennio. In seguito alla sua dissoluzione causata dal Trattato del Trianon, molti magiari sono divenuti minoranze etniche di Romania (1.400.000), Slovacchia (520.000), Serbia (293.000), Ucraina (170.000), Croazia (16.500), Repubblica Ceca (14.600) e Slovenia (7.700).

Storia

Il condottiero dei magiari Árpád, secondo la tradizione, guidò gli Ungheresi da Etelköz al bacino dei Carpazi, e più precisamente nella pianura del Danubio medio e nella Pannonia, nell’896. L’espansione magiara fu frenata dalla Battaglia di Lechfeld. La guarnigione ungherese di stanza nell’area fu salvata dal Papa grazie all’incoronazione di Stefano I d’Ungheria (che diverrà Santo Stefano, il patrono d’Ungheria) nel 1001, quando i condottieri magiari si convertirono al Cristianesimo.
Sin dalla fine del tredicesimo secolo (con l’eccezione del periodo che va dal 1538/1541 all’inizio del diciottesimo secolo) il multietnico Regno d’Ungheria, fondato dai magiari nel decimo secolo, occupò l’intero bacino dei Carpazi. Nel complesso l’intero antico regno d’Ungheria fu abitato anche da molte altre popolazioni, che nel XVIII secolo arrivarono anche a costituire il 62% dell’intera popolazione del regno. Dopo la prima guerra mondiale l’antico regno fu diviso dal Trattato del Trianon e all’Ungheria restò meno di un terzo.

L’origine della parola “Ungheria”

Circa l’origine della parola “Ungheria” (parola usata nella maggior parte delle lingue dell’Europa occidentale, dal latino hungaria) è opinione diffusa, ma poco attendibile che derivi dal nome di una tribù semi-nomade, gli Unni, che vissero circa 400 anni prima nello stesso territorio, ma che aveva alcune similitudini con lo stile di vita e di guerreggiare dei magiari. Anticamente e fino al medioevo era molto diffusa nella storia e nella letteratura la falsa identificazione degli Unni con gli Ungheresi.
Altri invece pensano che il nome derivi dal bulgaro Ungur o Onogur (in slavo Vengry e in tedesco Ungarn), che significa dieci tribù.
“Magyar” oggi è semplicemente la parola della lingua ungherese che significa “Ungherese”. In italiano, tuttavia, “magiaro” è usato come sinonimo di “ungherese” soprattutto in contesti storici per distinguere gli ungheresi come entità etnica dalla popolazione, in generale, che risiedeva nel Regno d’Ungheria.
Secondo la mitologia ungherese, il popolo ungherese deriva da due mitici fratelli: Ugor e Magor. Come è facile notare, i due nomi contengono la radice l’uno di Ugro e l’altro di Magiaro.
Nomi unni come “Attila” o “Ildikó” sono comuni tra gli ungheresi di oggi, ma ciò è facilmente spiegabile con i periodi che le due popolazioni hanno vissuto a contatto.”

Lingua magiara

Il Magiaro è una lingua del ceppo ugro-finnico parlata in Ungheria e in aree adiacenti di Romania, Slovacchia, Ucraina, Serbia, Croazia, Austria e Slovenia (tutti territori ungheresi persi con la prima guerra mondiale).
Vi sono circa 13,5 milioni di persone che parlano ungherese, delle quali circa 9,5 milioni vivono in Ungheria.
Il Magiaro è una lingua agglutinante appartenente alla famiglia delle lingue ugriche, un sottogruppo delle lingue ugro-finniche, che a loro volta sono un ramo delle lingue uraliche.
Vi sono diverse teorie alternative circa l’orgine del Magiaro, ma sono state respinte dalla maggior parte dei linguisti perché non supportate da sufficienti prove.
Si è sostenuto in passato che fosse vicino alla lingua unna, in quanto alcune storie e leggende ungheresi sembravano mostrare qualche legame tra le due popolazioni e sia gli Unni che il gruppo etnico di lingua magiara dei Siculi hanno vissuto nella zona. Tuttavia il collegamento con l’unnico è molto dubbio, così come altre ancora meno probabili teorie (ad esempio la derivazione dalla lingua sumerica, anch’essa agglutinante o addirittura dalla lingua etrusca).
Per lungo tempo la teoria dell’origine ugro-finnica ebbe come rivale l’idea che il Magiaro fosse imparentato con qualche lingua turca (la “guerra ugro-turca” del 1869). Il mondo accademico ufficiale ha riconosciuto la “vittoria” della teoria ugro-finnica in questa disputa grazie alle prove linguistiche a supporto dell’origine ugro-finnica o meglio ugrica dell’ungherese, infatti le più recenti ricerche tendono a negare l’affinità tra il gruppo finnico e quello ugrico.

Dialetti
I dialetti magiari identificati da Ethnologue sono: Alföld, Pass Hungarian ad ovest del Danubio, del Danubio-Tisza, del re, del nordest, del nordovest, Székely e dell’ovest. Questi dialetti sono reciprocamente comprensibili. Il dialetto magiaro dei Csángó, che non è elencato da Ethnologue, è parlato principalmente nella contea di Bacău, Romania. La minoranza dei Csángó è rimasta isolata e quindi ha conservato un dialetto che assomiglia al Magiaro medioevale.

Il Magiaro è parlato nei seguenti stati:
– Ungheria 9.546.374 (censimento 2001, circa 600.000 persone non hanno risposto al censimento)
– Romania (principalmente Transilvania “Terra dei Siculi” e nei villaggi Csángó della Moldavia rumena) 1.443.970 (censimento 2002)
– Slovacchia 520.528 (censimento 2001)
– Serbia (soprattutto in Vojvodina, principalmente nei villaggi siculi) 293,299 (censimento 2002)
– Ucraina 149.400 (censimento 2001)
– Stati Uniti d’America 117.973
– Canada 75.555 (censimento 2001)
– Israele 70.000
– Svezia 35.000
– Austria (principalmente in Burgenland) 22.000
– Croazia 16.500
– Slovenia 9.240
Il Magiaro è anche parlato in Australia.

E’ da tener presente che fino alla prima guerra mondiale l’allora Regno d’Ungheria, che a quel tempo faceva parte dell’Impero Austro-ungarico, comprendeva molte regioni che ora sono fuori dall’Ungheria ridotta agli attuali confini, sostanzialmente fissati nel 1920 con il Trattato del Trianon: in particolare la Transilvania, oggi rumena, la Slovacchia ora repubblica indipendente ma un tempo denominata Alta Ungheria, la Rutenia, oggi appartenente all’Ucraina e la Vojvodina oggi regione della Serbia.”

13 Risposte to “I Magiari”

  1. davide Says:

    Cara Chiara,

    molto interessante quello che hai scritto, anche se erano cose che in gran parte mi aveva già insegnato il mio amico poliglotta (lui, fra il resto, ha lavorato per due anni all’archivio di stato di Budapest).

    Nell’estate del 1994 è stato ospite (in visita strettamente privata) nel mio albergo il Presidente della Repubblica Ungherese (nella mia zona ci sono tanti forti Austroungarici e lui ha voluto visitarli tutti). Nei giorni prima del suo arrivo i carabinieri hanno ispezionato tutto l’albergo perché mi hanno detto che arrivava un personaggio molto importante. Quando gli ho chiesto chi era mi hanno detto che non lo sapevano neppure loro perché, essendo una notizia segreta, lo sapeva esclusivamente il loro comandante: solo quando il Presidente è entrato nel mio albergo ho saputo di chi si trattava.

    Come trentino (tu sai che il Trentino Alto Adige ha fatto parte dell’impero Austroungarico fino al 1919) devo dire che la mia gente ha sempre avuto dei rapporti con l’Ungheria (durante il periodo dell’impero non era raro che dalle mie zone dei lavoratori emigrassero, per motivi di lavoro, a Vienna, Budapest, Praga ecc.). Per verità storica voglio ricordare che l’Impero Austroungarico, anche se aveva i centri di comando in Austria e in Ungheria, non riconosceva dei privilegi particolari agli austriaci o agli ungheresi, ma, a differenza di quello che tanti pensano, tutti i suoi cittadini avevano pari diritti. Certamente non si trattava di una stato democratico, però neppure l’Italia del tempo era poi tanto democratica (prima delle riforme di Giolitti 1911-1912 meno del 5% dei cittadini aveva diritto di voto).

    Per quello che riguarda la storia dell’Ungheria vorrei raccontarti una cosa che avevo letto su di un libro di storia tanti anni fa. Con il re Ungherese Mattia Corvino (morto nel 1490) l’Ungheria era diventata una delle più grandi potenze europee. Durante il suo regno aveva riorganizzato lo stato, sottomesso l’indisciplinata mobiltà ungherese e poi ,con una lotta senza quartiere, aveva prima fermato e poi respinto i turchi invasori infliggendo ad essi gravi perdite. Queste vittore contro i turchi avevano fatto del re ungherese un grande eroe ammirato in tutta l’Europa. Il suo prestigio era così grande che aveva convinto, nel 1489, i re d’Europa a seguirlo, sotto il suo comando, in una grande crociata, per liberare tutti i balcani dai turchi, che si sarebbe tenuta nel 1490-1491. Però nel 1490, all’età di soli 40 anni, il re d’Ungheria morì improvvisamente. La grande crociata venne meno perché non esisteva un re che avesse il prestigio di Mattia Corvino e che potesse assumere il comando della crociata: in particolare il re di Francia Carlo VIII e il giovane imperatore Massimiliano d’Asburgo si odiavano a morte e non avrebbero mai accettato di combattere l’uno sotto il comando dell’altro e per il resto gli altri re d’Europa o godevano di scarso prestigio o non erano interessati a quella crociata. Purtroppo la nobiltà ungherese, intimorita dalla politica accentratrice di re Corvino e temendo di perdere i suoi poteri a vantaggio del re, nominò come re un principe debole e incapace ritenendo che la minaccia turca fosse stata cancellata dalle vittorie del re Corvino. Invece i turchi si stano riorganizzando e nel giro di pochi decenni ricostruiro un esercito più potente di prima e invasero nuovamente, con Solimanno il magnifico, l’Ungheria. Ti ho raccontato questo fatto storico perché è paradossale il fatto che nel 1490 il regno d’Ungheria stava per diventare il più potente regno d’Europa e poi, per una causa di fatti iprevisti, l’Ungheria è diventata una terra di conquista da parte degli invasori stranieri.

    Tanti saluti dal tuo Davide

  2. Chiara di Notte (Klára) Says:

    Beh, in effetti il XV secolo e’ stato uno dei piu’ importanti della storia dell’umanita’.

    Per quanti riguarda la mia piccola nazione essa sta ritornando ad essere un punto nevralgico dell’Europa. La sua posizione centrale, che ne fa geograficamente il cuore vero e proprio di questa parte del mondo, le nuove leggi e la bassa imposizione fiscale finalizzate ad attirare i capitali stranieri, la stanno rendendo un centro economico-finanziario importante.

  3. Willyco Says:

    Mi permetto di fare una modesta richiesta.
    A fianco della descrizione delle etnie (che in parte avevo già studiacchiato) il mio interesse va verso un aspetto parallelo: perchè tali etnie si sono conservate autonome e non si sono fuse? La differenza tra etnie è prevalentemente linguistica e/o culturale o legata ad altri aspetti?
    In generale rilevo che in Europa non c’è stata fusione tra etnie nelle zone periferiche o di emarginazione, ma l’Ungheria non mi sembra sia mai stata periferica nella sua area.
    Mi affascinano le differenze: i baschi o i celtici (irlandesi e scozzesi) o i ladini come etnie a base linguistica. Oppure le distinzioni tra irlandesi e scozzesi, sulla base della storia dei due paesi…Non ho chiarezza nella mia mente.
    Un saluto (quest’anno niente vacanze)

  4. davide Says:

    Cara Chiara,

    relativamente agli ungheresi vorrei raccontarti un buffo episodio che mi è capitato quando ero all’Università nei primi anni ottanta. A quel tempo all’Univeristà di Trento si studiava molto il Modello Ungherese, perchè era quasi un terzo polo tra capitalismo e socialismo. Degli studenti e dei professori avevano fatto soggiorni di studio in Ungheria.

    Un giorno, mentre facevamo un seminario con un professore di economia dello sviluppo sull’Ungheria, una ragazza raccontò una strana teoria sugli ungheresi dicendo che la parola ungherese derivava da orco, perchè quando invasero l’Europa erano guerieri spietati (lei diceva che discendevano da Attila) come mai se ne erano visti. Sostenne poi, questa ragazza, che probabilmente era qualcosa di ereditario (i geni di Attila).

    Il professore di econonia e sviluppo disse di aver studiato in Ungheria e di aver sposato una ungherese, e di non aver, almeno lui, mai trovato gente feroce.

    Non poi immaginarti come questa povera ragazza diventò rossa per la figura di merda.

    Tanti saluti dal tuo Davide

  5. Chiara di Notte (Klára) Says:

    Il professore di econonia e sviluppo disse di aver studiato in Ungheria e di aver sposato una ungherese, e di non aver, almeno lui, mai trovato gente feroce

    Spesso, a torto, si credere di conoscere un popolo solo perche’ nella vita si e’ avuta una qualche realazione con qualche appartenente a quel popolo.

    “il cognato di mio cugino aveva un’amica che una volta conosceva un ungherese…”

    Insomma, sulla teoria dell’orco ci rido anche io ma, se permetti, rido anche sull’affermazione del professore. Che significano le sue parole? Significano che, dato che sua moglie era ungherese (magari dell’ovest) conosceva anche il carattere degli ungheresi dell’est? In italia sono forse i siciliani uguali ai valdostani?
    Come si fa ad affermare certe verita’ assolute (esistenza o assenza di ferocia in un popolo) solo in base ad un vincolo matrimoniale? E poi sono feroci i popoli o sono feroci le persone indipendentemente dalla loro appartenenza etnica?

    Io posso dire che l’Ungheria e’ abitata da esseri umani e la ferocia e’ propria dell’essere umano, come lo e’ l’avidita’, l’egoismo, e tutte le cose negative… ma anche quelle positive.

    Sul fatto degli Unni e della teoria di discendenza legata a questo popolo faro’ un post a parte 🙂

  6. Chiara di Notte (Klára) Says:

    @ Willyco: Non sono cosi’ esperta per darti delle risposte in tal senso ma forse il professore di economia e sviluppo di davide (se ci legge) potrebbe aprire qui un dibattito 🙂

    Certamente il fattore linguistico ha una sua importanza e soprattutto il fatto che l’Ungheria non abbia sbocco al mare (che una volta era la via di di diffusione delle culture e di assorbimento di quelle altrui), ha contribuito (forse) a confinarla ancor di piu’ all’interno dell’Europa.

  7. davide Says:

    Cara Chiara,

    “Insomma, sulla teoria dell’orco ci rido anche io ma, se permetti, rido anche sull’affermazione del professore. Che significano le sue parole? Significano che, dato che sua moglie era ungherese (magari dell’ovest) conosceva anche il carattere degli ungheresi dell’est? In italia sono forse i siciliani uguali ai valdostani?”

    L’affermazione di quel professore va inserita nel contesto di quello scambio di battute fra lui e quella ragazza. Il professore, che aveva fatto degli studi di economia all’Università di Budapest, voleva solo ribattere con una battuta alla teoria balzana (probabilmente letta in qualche giornalino per ragazzi) raccontata da quella ragazza in un momento di pausa della lezione.

    Ti faccio presente che quel professore stava facendo una lezione sul sistema economico ungherese (il tentativo di inserire elementi di mercato in un sistema socialista) e non era certo sua intenzione parlare dell’origine del popolo ungherese, che non c’entrava niente con una lezione di economia.

    In pratica si è solo trattato di uno scambio di battute e niente di più. Ti ho raccontato questo episodio perchè al tempo mi era sembrato piuttosto buffo.

    Tanti saluti dal tuo Davide

  8. davide Says:

    Cara Chiara,

    “Non sono cosi’ esperta per darti delle risposte in tal senso ma forse il professore di economia e sviluppo di davide (se ci legge) potrebbe aprire qui un dibattito :”

    Qui più che il professore di economia ci vorebbe l’amico poliglotta: su questi argomenti potrebbe parlare per ore e ore (probabilmente dubito che in Italia ci sia qualcuno che ha una conoscenza maggiore della sua su questi argomenti).

    Però il mio amico poliglotta non ha il collegamento a internet a casa sua. Siccome ha dovuto sostenere, per i fatti accaduti a Mosca, una infinità di processi sia in Russia che in Italia (lui dice che manca solo che sia processato dal Tribunale delle acque e poi è al completo) e sapendo quanto costano gli avvocati, ha dovuto tagliare tante spese (fra cui internet) per far quadrare i conti. Comunque nel suo libro sul caso Mosca si parla anche, in parte, dei problemi a cui a fatto riferimento l’amico Willyco.

    Tanti saluti dal tuo Davide

  9. Chiara di Notte (Klára) Says:

    Però il mio amico poliglotta non ha il collegamento a internet a casa sua. Siccome ha dovuto sostenere, per i fatti accaduti a Mosca, una infinità di processi sia in Russia che in Italia (lui dice che manca solo che sia processato dal Tribunale delle acque e poi è al completo) e sapendo quanto costano gli avvocati, ha dovuto tagliare tante spese (fra cui internet) per far quadrare i conti.

    Si’ pero’ tu hai piu’ volte affermato di essere benestante… se e’ un amico aiutalo tu no?

    Dopotutto un collegamento costa pochi euro rispetto a quelli che spendi con le escort.

    Mi sorprendo che tu non lo abbia ancora fatto 😦

  10. Chiara di Notte (Klára) Says:

    Certo che ne sai di cose sulla vita di questo tuo amico… scommetto ne sai quasi piu’ tu di quanto ne sappia lui stesso 🙂

    Capisco che sia il tuo idolo (insieme a quello sregolato ovviamente) ma la tua, piu’ che conoscenza amichevole, mi pare una vera e propria “passione” :-))

  11. davide Says:

    Cara Chiara,

    “Capisco che sia il tuo idolo (insieme a quello sregolato ovviamente) ma la tua, piu’ che conoscenza amichevole, mi pare una vera e propria “passione” :-))”

    Piochè io non sono molto intelligente mi piace avere amici intelligenti come te, il poliglotta e lo sregolato. In realtà per quello che riguarda te più che una amica ti percepisco come una sorella maggiore a cui chiedere consigli e soprattutto prendere come esempio.

    Certamente avere rapporti con tre persone intelligenti come voi mi aiuta molto a crescere. Da ognuna delle tre io imparo sempre qualcosa.

    Per quello che riguarda la “passione” non vorrei che pensassi a qualche avventura di tipo omosex, perchè questo mio amico è molto religioso (nel senso migliore del termine), inoltre è sposato ed ha due bambini. Però se volessi un’avventura omosex potrei averla con l’amico sregolato, che è ateo e libertino. Non è omosessulale ma credo che per provare qualcosa di nuovo probabilmente accetterebbe.

    A suo tempo volevo farmi l’amico Ughetto per imitarte le tue avventure bisex. Peccato che non sia riuscito a prenderlo, perchè se pigliava un bel palo in quel posto, forse adesso non andrebbe in giro a far piangere le povere ragazzine rumene: piangerebbe lui dal dolore toccandosi il deratano.

    “Certo che ne sai di cose sulla vita di questo tuo amico… scommetto ne sai quasi piu’ tu di quanto ne sappia lui stesso :-)”

    Più che saper tante cose di lui, ho assistito a tutte le ingiustizie che ha subito e io quando vedo le ingiustizie sto male.

    Tanti saluti dal tuo Davide

  12. davide Says:

    Cara Chiara,

    “Si’ pero’ tu hai piu’ volte affermato di essere benestante… se e’ un amico aiutalo tu no?”

    Posso solo dirti che ho avuto enormi difficoltà anche solo a pagargli le lezioni di lingue che mi ha fatto. Mi ha detto che un amico può fare delle lezioni di lingue anche senza chiedere dei soldi. Gli ho risposto che se non prendeva i soldi lo avrei arrostito vivo.

    Comunque lui ha quasi completamente risolto tutti i suoi problemi in questo senso. Tutti i processi che ha avuto si sono conclusi con la sua completa assoluzione. Solo il processo alla Corte dei Conti ha comportato l’obbligo per lui di pagare una grossa somma per danni d’immagine al suo ente. Perchè, secondo la Corte dei Conti, il mio collega ha fatto apposta a farsi arrestare dalla polizia russa, per potersi fare una bella vacanza nelle magnifiche carceri russe (devi capire che i giornali locali, per aumentare il numero di copie vendute, si erano inventati ogni sorta di accusa contro il mio amico, applicando il principio che per vendere più copie bisogna “sbattere il mostro in prima pagina”). Non so se hai letto quell’articolo di giornale che ti avevo detto, ma se lo hai letto ti ricorderai che l’unica accusa concreta contro il mio amico era la “delibera incartata” (che come ti avevo spiegato non vuol dire niente), per il resto si parlava di comportamenti gravi, misteriosi, ingiustificabili, incomprensibili, deprecabili, oscuri ecc. Prova tu se sei capace a difenderti da simili accuse.

    Anche se è sempre stato assolto ha comunque speso un sacco di soldi per avvocati e per spese giudiziarie. In alcuni casi i giudici hanno detto che pur avendo ragione (il mio amico era stato accusato da alti politici di essere un ladro e un raccomandato) loro dovevano dargli torto perchè questi politici, avendo parlato nella loro veste di consiglieri regionali, godevano dell’irresponsabilità garantita dalla Costituzione e quindi potevano dire quello che volevano.

    Secondo te Chiara, uno che parla e scrive perfettamente dieci lingue ha bisogno di farsi raccomandare per vincere un concorso pubblico?

    Scherzi a parte chi è molto intelligente come il mio amico poliglotta non è molto interessato ai soldi. Poi lui durante il lavoro usa spesso internet e quando va a casa preferisce fare altro. A casa gli piace leggersi dei bei libri: in particolare lui ama leggere in russo i tre grandi scrittori russi dell’Ottocento oppure i tre grandi scrittori francesi dell’Ottocento.

    Tanti saluti dal tuo Davide

  13. Chiara di Notte (Klára) Says:

    Davide, mi sono accorta che hai cancellato un commento del 5 agosto 2007. E’ certo tuo diritto farlo, ma se mi avessi avvertita non sarei rimasta sorpresa. Di solito, a meno di clamorosi errori grammaticali, non cancelli mai.
    Comunque ho in email la copia qualora la cancellazione fosse avvenuta per errore. 🙂

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